Di tanto in tanto pubblicherò su questo forum alcune considerazione. Inauguro ciò con l'occasione del periodo delle feste di fine anno. Ciò che qui conta, ritengo, sia la parola. Parole sulla fotografia, parole di fotografia, parole per la fotografia. Il nostro stare insieme è anche questo. Ogni fotografai, come ogni opera d'arte,riflette la visione del mondo del suo autore. Fotografare significa mettere sulla stessa linea di ripresa " la mente, lo sguardo e il cuore" ( Henri Cartier-Bresson . La fotografia è sempre il risultato di una scelta arbitraria, e quindi un affabulazione poetica del vissuto che accade davanti alla macchina fotografica e finisce in pellicola (o nella trascrizione digitale, non importa). La geometria, la prospettiva, la complessità dei volumi, le gradazioni dal bianco al nero, lo spettro dei colori...sono alla base del liguaggio fotografico. In fotografia non esiste l'oggettività, ne la registrazione meccanica sistematizzata poi in " opera d'arte ". In fotografia, non ci sono leggi ne' regole ( da rispettare ). il visibile non è mai altro di ciò che accade nello sguardo del fotografo. Ecco perchè ci sono una moltitudine di tecnici/mozzi del mezzo fotografico e pochi poeti/capitani della fotografia. (Pierre Bourdieu:La fotografia. Usi e funzioni di un' arte media; Guaraldi, 2004).
Una cosa che ho letto e che desideravo condividere con voi.
Mi corre ora l'obbligo, ma tale non è per me, di chiudere questa parentesi con la speranza che questo periodo di festa un po' cristiana e un po' pagana sia per tutti voi un momento di piacere profondo con quanti condividono con voi l'esistenza e il tempo.
Calorosamente Nedio